Monache Benedettine dell'adorazione perpetua
del Santissimo Sacramento

Monastero SS. Salvatore, Grandate

In monastero

Tutti i sabato sera, alle ore 20.30, la comunità monastica celebra l'ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.


"A piedi sui sentieri della preghiera":

proponiamo una serie di brevi meditazioni sulla spiritualità e la preghiera, accompagnati da San Benedetto e Madre Mectilde de Bar.


"Sulle orme di madre Caterina Lavizzari" 




lunedì - martedì - mercoledì - venerdì - sabato: celebrazione Eucaristica, ore 7.30

giovedì e domenica: celebrazione Eucaristica, ore 9.00

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In Parrocchia 

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Parrocchia S. Bartolomeo . Via Giovanni XXIII · 3 · Grandate · (CO) · 22070 · ITALIA

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Liturgia della Parola


II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 19/01/2025 Anno C

Siamo tornati al tempo detto ordinario nel quale siamo chiamati a rivivere quanto celebrato nel tempo forte del Natale, terminato domenica scorsa con la festa del Battesimo di Gesù che, però è considerata come uno spartiacque segnando anche l’inizio di quello ordinario. Ora siamo quindi nella 2ª domenica del tempo ordinario o per annum dove la liturgia ci mostra Gesù non più bambino nel presepe, ma giovane adulto che compie la missione ricevuta dal Padre, e le Letture odierne lo presentano come lo Sposo dell’umanità. È il profeta Isaia nella 1ª Lettura ad usare questa ardita e incantevole immagine quando preannuncia una nuova gloria per Gerusalemme che non sarà più abbandonata da Dio e devastata dai nemici, ma sarà sposata perché il Signore tornerà a compiacersi di lei. Profezia realizzata in Gesù Cristo che con l’Incarnazione ha unito, sposato la sua natura divina con la nostra umana e il vangelo di Giovanni oggi lo presenta convitato a un banchetto di nozze dove ad essere protagonista non sono gli sposi, ma Lui, lo Sposo che compie il suo primo miracolo, o segno come li chiama l’evangelista perché sono rivelazioni, manifestazioni della divinità e come tale va colto e letto. Gesù è a Cana con i discepoli e con la Madre, che si rivela attenta ai bisogni accorgendosi della mancanza di vino, e pure della fede e fiducia che ha nel Figlio rivolgendosi subito a Lui perché intervenga a risolvere la deplorevole situazione. Far mancare il vino a un banchetto sponsale che a quei tempi durava per giorni, significa interrompere la festa e il clima di gioia e allegria che accompagna questo evento, vuol dire anche fare brutta figura. Maria interviene, ma discretamente e davanti alle resistenze del Figlio non si scoraggia e si rivolge ai servi chiedendo di eseguire tutto ciò che Egli chiederà e così l’acqua con la quale riempiono le sei anfore si trasforma in vino. La tristezza non può esserci quando lo Sposo Gesù è presente, perciò il vino della gioia non può mancare, anzi deve essere abbondante, ogni anfora contiene da ottanta a centoventi litri non c’è quindi più pericolo che si rimanga ancora senza, con lo Sposo la gioia è garantita. Il vino non solo è abbondante, ma anche ottimo, e la gioia che dà lo Sposo è di qualità non è effimera come quella del mondo che offre ricchezza e potere, ma poi lascia delusione e amarezza. Per gustare la presenza dello Sposo e la sua gioia, occorre però essere disposti al cambiamento, come l’acqua diventata vino, un cambio radicale perchè ha cambiato la sua natura, e anche noi siamo chiamati a mutare lasciando abitudini, usi, vizi dell’uomo vecchio per rivestirci di quelli dell’uomo nuovo generato secondo lo Spirito. S. Paolo nel brano della prima lettera ai Corinzi (2ª Lettura) descrive le funzioni di questo Spirito Santo che è uno solo, ma dà doni, carismi molteplici secondo le necessità e l’utilità di tutti, quindi devono essere messi a servizio del bene comune, nessuno se ne deve servire a proprio vantaggio, né invidiare chi ne ha di più o che sembrano più importanti. Lo Spirito, infatti, è libero e liberamente dona a chi vuole, secondo il progetto di Dio e i bisogni del mondo, della Chiesa, del momento storico, ma essendo unico, il primo effetto del suo agire è suscitare la comunione, l’unione tra i membri di una famiglia, comunità, Chiesa, popoli, e questo genera amore e gioia, come attorno a un banchetto di nozze, come a Cana dove con gli sposi c’è il Signore e sua Madre Maria attenta e discreta, perché è anche Madre nostra e intercede per le nostre necessità. Chiediamoci se siamo disposti ad affrontare i cambiamenti; se l’acqua, infatti, non si fosse trasformata in vino, il banchetto sarebbe finito miseramente e con esso il piacere della comunione e della gioia. Tutto ha un costo, ma Gesù, lo Sposo, è sempre presente e il suo Spirito dona quanto serve per trasformare la nostra natura umana tendenzialmente egoista, in ciò che è proprio di Dio: amare e donare senza misura, con gioia.

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... facendo memoria ...

4 luglio 1954 - 4 luglio 2024

La vita delle monache nel monastero, dall'alba al tramonto,
dalle Lodi a Compieta, secondo l'ora et labora…
et adora benedettino.

Il video è stato realizzato in occasione dei 70 anni dell'arrivo delle Monache a Grandate, avvenuto il 3 luglio 1954. La loro partenza avvenne il 1 luglio 1954 da Piedimonte Matese.

Il monastero è prima di tutto il luogo dell’incontro con Dio,
dove Dio sta veramente al centro,
come punto di partenza e di riferimento
per tutto e per tutti in ogni momento.
Il monastero è aperto per chi desiderasse fare un ritiro spirituale.

Dal 30 giugno al 3 luglio 2024, gli eventi al Monastero di Grandate, in occasione del trasferimento da Piedimonte Matese avvenuto nel 1954.
Accompagna il canto il coro della parrocchia di Grandate.

Assaggi di Grazia

La profezia non consiste nell'indovinare il futuro, ma in una lettura del presente che sappia di futuro possibile. L speranza non è fantasticheria, ma è la virtù di chi nell'oggi riconosce il Regno che viene. ("Disinnescare futuri", di Manuel Belli, rivista di liturgia pastorale n.358)

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Monastero SS Salvatore - via Giovanni Paolo II n.1 - Grandate - 22070 - Como - infobenedettinegrandate@gmail.com

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