Monache Benedettine dell'adorazione perpetua
del Santissimo Sacramento

Monastero SS. Salvatore, Grandate

In monastero  

Sabato 13 aprile, alle ore 20.30, ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.
Giovedì 18 aprile, alle ore 20.30, adorazione eucaristica comunitaria

"A piedi sui sentieri della preghiera": proponiamo una serie di brevi meditazioni sulla spiritualità e la preghiera, accompagnati da San Benedetto e Madre Mectilde de Bar.

"Sulle orme di madre Caterina Lavizzari" 

lunedì - martedì - mercoledì - venerdì - sabato: celebrazione Eucaristica, ore 7.30
giovedì e domenica: celebrazione Eucaristica, ore 9.00
Orario della preghiera comunitaria della Liturgia delle Ore
Tutti i sabato sera, alle ore 20.30, la comunità monastica celebra l'ufficio di lettura in preparazione alla liturgia domenicale.

         
Incontro oblati _ prossimo incontro 14 aprile

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Liturgia della Parola

III Domenica di Pasqua, Anno B, 14 aprile 2024

Tutto il Vangelo di questa III Domenica di Pasqua sembra volerci portare a fare esperienza della Risurrezione di Cristo. Forse qualcuno sta già pensando: «Ma sarà mai possibile???». L’evangelista Luca ci dice di sì e ci invita a guardare all’esempio degli Undici, perché ciò che è successo a loro può accadere anche a noi.
Seguiamo allora gli Undici: all’inizio del brano li troviamo in ascolto dei due discepoli di Emmaus, che stanno narrando di come hanno riconosciuto Gesù nello spezzare del pane. Questa esperienza del Risorto è un po’ indiretta, è un conoscere “per sentito dire”, ma fa comunque bene al cuore. Lo sappiamo bene, perché probabilmente è capitato anche a noi: quando troviamo qualcuno che ha davvero incontrato il Signore e lo ha lasciato entrare nella sua vita, quel qualcuno in un certo senso ci cambia la vita, diventa un punto di riferimento per la nostra fede, un testimone di speranza e un raggio della luce di Dio che bussa delicatamente alla porta del nostro cuore.

Ma non possiamo fermarci qui. Il Signore sa attendere, conosce i tempi e i modi più adatti e non appena gli Undici cominciano a credere a quanto viene loro narrato, eccolo in persona: viene per restare in mezzo a loro. Il saluto del Risorto è augurio di pace, ma la sua apparizione ha in sé una novità troppo grande, al di fuori di ogni nostro schema. Tutto ciò suscita sbigottimento, paura, dubbi negli Undici, che, nella consapevolezza di averlo abbandonato durante la passione, oltre ad essere spaventati dovevano essere ben confusi e pentiti. Non si sarebbero meritati almeno un rimprovero? E invece…si trovano davanti la Sorpresa delle sorprese!
Luca insiste molto nel sottolineare la corporeità del Risorto, poiché scrive il suo Vangelo per dei Greci che ritenevano la risurrezione come qualcosa di assurdo. Inserisce anche un particolare un po’ curioso: Gesù non si fa riconoscere dal volto, dalla voce, dallo sguardo, no, ma proprio da quelle mani e da quei piedi che ancora portavano il segno dei chiodi, il segno indelebile della sua passione d’amore per tutti e per ciascuno…

Cosa ci insegna tutto ciò? Dove e quando il Crocifisso Risorto è in mezzo a noi? È vero, noi non lo abbiamo mai visto mangiare dal vivo del pesce arrostito, eppure il Signore (che è il Dio con noi) si fa ancora per noi oggi ancora più vicino soprattutto in ogni Celebrazione eucaristica e nei Sacramenti, in modo speciale nell’Eucaristia, attraverso cui possiamo non solo toccarlo e guardarlo, ma anche adorarlo e mangiarlo; inoltre, nel Sacramento del perdono ci viene offerta l’occasione di fare esperienza diretta del suo amore e della sua misericordia infinita!
Il riconoscerlo dalle mani e dai piedi forati ci incoraggia a cercarlo anche in quelle situazioni che portano in sé qualche segno della passione e da cui, per istinto, vorremmo quasi fuggire.

Il Signore poi aprì loro la mente per comprendere le Scritture: è la Parola di Dio che ci dà vita e ci permette di incontrare il Risorto, anche perché tutto nella Sacra Scrittura ci parla di Lui e ci aiuta a conoscerLo. Qualcuno ha affermato che l’intera Bibbia è la “lettera d’amore che Dio ha scritto agli uomini”: definizione che rende bene l’idea! Ci aiuta ulteriormente la seconda lettura di questa Domenica (1Gv 2,1-5a), in cui Giovanni ribadisce: «Chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto».

Ebbene, di questo voi siete testimoni: così conclude il Signore. Lo diceva agli apostoli e lo dice oggi a noi. Gli apostoli ne hanno preso consapevolezza piena e hanno agito di conseguenza, facendo risuonare il Vangelo in tutto il mondo.
E noi? Siamo consapevoli del dono splendido che abbiamo ricevuto con la fede, sebbene sia conservato in quei vasi di creta che siamo noi? Sappiamo riconoscere la presenza del Risorto in mezzo a noi? Annunciamo con la vita la gioia di credere e di amare? La luce del Risorto fa ardere i nostri cuori e fa brillare i nostri occhi?
Facciamo risuonare nel nostro cuore queste domande e chiediamo al Signore che dona lo Spirito senza misura di soccorrerci con la sua grazia, per poter essere davvero nel nostro quotidiano testimoni credibili del Risorto.

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Assaggi di Grazia

La profezia non consiste nell'indovinare il futuro, ma in una lettura del presente che sappia di futuro possibile. L speranza non è fantasticheria, ma è la virtù di chi nell'oggi riconosce il Regno che viene. ("Disinnescare futuri", di Manuel Belli, rivista di liturgia pastorale n.358)

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Monastero SS Salvatore - via Giovanni Paolo II n.1 - Grandate - 22070 - Como - infobenedettinegrandate@gmail.com

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